La stagione estiva è ideale per visitare l’Emilia Romagna: l’assolata Riviera Romagnola attende i turisti con i suoi svaghi per grandi e piccini, così come tanti sono i borghi ricchi di storia dove gustare una delle cucine più gustose d’Italia.
Ma l’Emilia Romagna vanta anche luoghi solitari e intimi, nascosti sull’Appennino reggiano ricco di paesaggi naturalistici dalla bellezza unica: qui la natura regna tra fiumi, laghi e bellissime e fragorose cascate come quelle del Golfarone.
Le Cascate del Golfarone si trovano, nascoste ai più che ne ignorano l’esistenza, nel cuore della Val d’Asta il cui simbolo è il Monte Penna: dall’alto dei suoi più di 1.200 metri si scorge l’imponente Monte Cimone e si domina la sottostante valle verdeggiante del fiume Secchiello. Proprio lungo questo torrente sorgono le Cascate di Gorfalone, assolutamente non segnalate ma facilmente raggiungibili: basta percorrere la strada per la la frazione di Civago e, poco prima del ponte di Governara oltre Calizzo, si apre un sentiero di circa 500 metri, immerso totalmente nella natura, con le fronde degli alberi che creano una galleria verde incantevole.
Basta guadare il torrente nel punto dove è meno profondo per trovarsi al cospetto di questa piccola opera d’arte della natura, nell’assoluto silenzio rotto solo dal sibilo del vento e dal cinguettio degli uccelli: le cascate, incastonate come uno zaffiro nella nuda roccia, sono alte una quindicina di metri e sono ricche di saltelli che, col passare dei secoli, hanno dato vita a piscinette di acqua limpidissima, come quella color smeraldo alla base della cascata.
Se l’inverno il visitatore le troverà imprigionate in una gabbia di ghiaccio azzurrino, immobili come se fossero sospese nel tempo, d’estate vengono prese d’assalto da bagnanti, arditi tuffatori o semplici pescatori in cerca della gustosa trota fario che, guarda caso, ama proprio le acque pure e ossigenate.
Le Cascate del Golfarone sono uno dei gioielli della Valle del Secchiello e in particolare della vicina località Villa Minozzo, meritevole di una visita per ristorarsi dopo una giornata alle cascate.
Si tratta di un antico borgo di origine romana, ricco di edifici ottocenteschi che recano ancora tracce ben più antiche: alcuni pensano che il nome derivi da Mincium, padrone di un possedimento terriero; altri ad una fortezza che dominava, come altre, la strada per la Garfagnana.
Recandosi a Villa Minozzo a maggio, c’è la possibilità di vivere la splendida atmosfera delle feste di primavera, celebrative della rinascita che la bella stagione porta con sè, proprio come le Cascate del Golfarone che riprendono a scorrere ininterrottamente da secoli dopo i rigori dell’inverno.
Foto By Giorgio Galeotti (Own work) [CC BY 4.0], via Wikimedia Commons