Chi è in vacanza a Rimini, in genere, sceglie come habitat naturale la riviera, con le sue interminabili spiagge, dove il divertimento di giorno e di notte è assicurato dai molteplici servizi e strutture di cui la città romagnola dispone. In realtà, Rimini non è conosciuta soltanto dai vacanzieri amanti della tintarella, ma anche da coloro che sono alla ricerca di alcune chicche archeologiche appartenenti allo sconfinato patrimonio artistico del Bel Paese. La domus del chirurgo a Rimini è l’esempio forse più significativo di quanto la città della riviera romagnola non sia soltanto discoteche, ombrelloni e mare, ma anche un angolo culturale ancora poco conosciuto.
La storia della domus del chirurgo
Letteralmente la “casa del chirurgo”, la domus di Rimini viene fatta risalire da recenti studi archeologici al secondo secolo d.C. Rispetto alla città, la domus è posizionata a nord di piazza Ferrari, nell’area dedicata agli scavi. Il complesso archeologico appartenente alla domus del chirurgo include, oltre alla casa, anche un cimitero che risale all’epoca dell’Alto Medioevo e un palazzo la cui realizzazione viene collocata tra il quinto e sesto secolo d.C. (età tardoantica). La storia della domus del chirurgo a Rimini ha una conclusione avvolta nelle fiamme. Secondo gli storici, la casa fu rasa al suolo da un incendio appiccato dal popolo degli Alemanni, all’interno di un contesto politico che vedeva l’impero romano – il territorio dell’odierna Italia incluso – vittima di frequenti scorribonde da nord, il cui minimo comune denominatore era rappresentato dalle popolazione germaniche. Gli alemanni, ritenuti colpevoli dell’incendio appicato alla domus del chirurgo, erano una delle tante tribù che vivevano oltre le Alpi. La fine della domus risale alla seconda metà del terzo secolo d.C.
Il padrone della domus
Venuta alla luce in seguito agli scavi archeologici realizzati nell’area settentrionale di piazza Ferrari a Rimini, la domus del chirurgo in un primo momento rimase senza padrone. Senza alcun punto di riferimento né oggetto simbolo, per gli archeologici era difficile risalire all’identità di colui che abitava all’interno della domus. A riguardo, risulta fondamentale il ritrovamento nella domus del chirurgo di una cassetta, la quale conteneva la risposta che gli storici dell’arte fino a quel momento non erano riusciti a dare. Il chirurgo della domus, vale a dire il padrone di casa, era un medico militare originario della Grecia, a cui è stato attribuito il nome di Eutyches, che nella lingua greca letteralmente ha il significato di buona sorte. Il contenuto della cassetta è rappresentato dai cosiddetti ferri del mestiere, per un totale di 150 ferri chirurgici. Successivamente, furono rinvenuti altri numerosi reperti, che vanno ad impreziosire ulteriormente la domus agli occhi dei visitatori.
Immagine di GianlucaMoretti [<a href=”https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0″>CC BY-SA 4.0</a>], <a href=”https://commons.wikimedia.org/wiki/File:La_casa_del_chirurgo.jpg”>from Wikimedia Commons</a>